Questo post farà venire il sangue al naso a un po’ di gente che non può rinunciare a riempirsi la vita dei fatti degli altri, come se non ne avesse abbastanza dei propri.
Sembra banale, ma
è un tema sempre degno di essere esplorato.
Ti è mai successo che ti giungessero parole riferite sul tuo conto, più o meno vere, più o meno attendibili, che raccontavano una versione di te non corrispondente alla realtà, comunque qualcosa che non volevi si sapesse in giro?
Questo post è una riflessione legata al buon vivere, alle buone relazioni, perché vi ricordo che una buona relazione con noi stesse corrisponde sempre a un buon rapporto con l’altro, e viceversa.
Con chi condividi i tuoi pensieri, le tue emozioni, i tuoi fatti personali?
Perché è importante scegliere bene le persone con cui confidarsi?
Se ad esempio conosci qualcuno che ti riferisce fatti di altri, sarebbe ingenuo aspettarsi che un giorno non faccia lo stesso con te.
Cosa c’entra questo con l’autostima, la crescita personale, cosa c’entra col benessere?
E a te, è mai successo di parlare di qualcuno e confidarne un segreto, pur sapendo di tradirne la fiducia?
Queste domande sono molto utili per farsi un esame di coscienza e riconoscere quante volte ci sentiamo traditi e quante volte tradiamo.
Diffondere segreti e fatti personali, lede, provoca un danno morale alla persona che li ha confidati.
Innanzitutto i fatti, nel passaparola, vengono sempre distorti mentre passano di bocca in bocca; in secondo luogo creano una specie di onda anomala di giudizi e pregiudizi, che si formano nelle menti di persone che non hanno nulla a che fare con chi ha vissuto direttamente il fatto o l’esperienza o la scelta, che si trova all’improvviso e a sua insaputa messo alla gogna, giudicato da chi non lo conosce.
Se vogliamo mantenere un’etica delle relazioni, se ci aspettiamo e desideriamo che gli altri abbiano rispetto di ciò che confidiamo loro, dobbiamo riconoscere che siamo tanto responsabili di ciò che diciamo e facciamo quanto di ciò che ci viene raccontato e offerto come un dono di fiducia.
Conservare un segreto rende potenti. Alza il nostro livello di autostima, perché sappiamo di poter conservare nel nostro cuore qualcosa di qualcun altro, sappiamo che li è al sicuro. E se noi siamo degne di fiducia, allora forse anche altri lo sono.
Ti lascio con una domanda: quanto vorresti che i tuoi segreti fossero al sicuro là dove li hai affidati?
E con un suggerimento: se qualcuno ti confida un segreto, un dolore, una preoccupazione e questo ti fa sentire a disagio, o percepisci fastidio perché va contro i tuoi valori o é talmente doloroso e pesante che anche per te diventa un fardello insopportabile, puoi parlarne nuovamente con la persona che te lo ha raccontato! La richiami e ne parlate.
Chi meglio di lei può avere un opinione in merito?
Puoi ad esempio, dirle come ti senti rispetto a ciò che ti ha detto: confusa, triste, arrabbiata, preoccupata, e se questa persona è in difficoltà potete vedere insieme ulteriormente la situazione.
Oppure, con il suo consenso, puoi chiederle se ne vuole parlare ad esempio con altre amiche, e potete trovarvi attorno a un tavolo con una tisana per condividere e spartire, confrontarvi con rispetto e alla pari, affrontando insieme la difficoltà.
Le reti di amicizia sono una cosa meravigliosa e possono fare la differenza per aiutare a sostenere i pesi che ci portiamo dentro.
Differentemente, non c’è alcun motivo e non è di alcuna utilità raccontare ad altri … I cazzi altrui.
Cosa ne pensate? Dibattito aperto! 😉
buona giornata e a presto!
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