Se non puoi leggere l’articolo, puoi ascoltarlo :
Se riconosci la frase del titolo probabilmente come me hai già prenotato i biglietti per il sequel di Guerre Stellari, che esce oggi. Giuro che non ti ammorberò anche io con Star Wars!
Per chi non lo sapesse, si tratta delle parole che Yoda, millenario maestro Jedi, dice al suo discepolo Luke durante l’addestramento; e perché sono essenziali per il tuo successo, lo scopri più avanti nell’articolo.
Ora ti spiego come iniziare ad attuare un cambiamento concreto (e mantenerlo) nella tua vita. E per farlo ti racconto da dove sono partita io..
Torno proprio ora da una corsa di 10 km. Fuori oggi ci sono 7 gradi.
Mentre correvo, a tratti mi facevano male i piedi, poi il nervo sciatico, poi il vento mi si infilava sotto la gorgiera, tra le orecchie e il collo e il gelo si univa al mio sudore.
Oggi è stato davvero massacrante! E mentre schiattavo, come farebbe ogni persona di buon senso, mi chiedevo: “ma chi me l’ha fatto fare!?!”.
Me lo chiedo ogni volta e la risposta è sempre la stessa: “io”. Io voglio correre.
Ma non è sempre stato così: se fino a 3 anni fa mi avessero detto che avrei corso 10 Km in un’ora, gli avrei riso sicuramente in faccia. Odiavo la corsa! Il pensiero del mio corpo che saltella pesantemente, la sensazione del seno che si vuole staccare dalle ascelle a ogni rimbalzo, il sudore su tutto il corpo, il fiato.. ai tempi boccheggiavo per fare 200 mt e prendere l’autobus al volo!
Poi, una bella mattina d’estate al mare, ho iniziato: perché sentivo il bisogno di muovermi e perché volevo davvero capire se non facesse per me.. E non ho più smesso. Assurdo vero?
Oggi, comunque, ogni volta che corro mi chiedo perché lo faccio, e la risposta puntuale arriva alla fine della corsa con un benessere e una soddisfazione impagabili.
Ma perché ti racconto tutto questo? Non certo per dire che sono brava. Ci sono milioni di persone più tenaci, veloci e resistenti di me. Nemmeno intendo che tutte ci dobbiamo cimentare con la corsa, per sentirci soddisfatte e realizzate.
Il punto è questo: voglio farti comprendere come attuare qualunque cambiamento tu voglia fare e portarlo avanti nel tempo.
Quante volte ti sei trovata a volere cambiare qualcosa nella tua vita, magari iniziare e poi miseramente bloccarti o perdere tutte le risorse fisiche e mentali a tua disposizione in breve tempo?
Quante volte hai scritto una lista di buoni propositi, di cose da fare, di idee da implementare e poi la sola idea della mole di lavoro ti abbatteva e alla fine “accettavi” la tua vita così…che dopo tutto non è fin troppo male?!
Eppure sono sicura che ci sono delle cose che vuoi fare da grande, dei sogni nel cassetto, delle sfide che vorresti tanto intraprendere e superare.
Ci sono DUE elementi chiave del mio racconto su cui voglio portare la tua attenzione, per iniziare a creare un cambiamento concreto:
- Il primo è che bisogna agire. Fare quella cosa che abbiamo in mente e vedere poi, come va.
- Il secondo è farlo con meno aspettative e giudizi possibili, né sul risultato, né su te stessa.
Approfondiamo il Punto 1.
Individua tra tutte le cose che vorresti cambiare o migliorare, la prima, la più fattibile, o quella che ti senti più a tuo agio a intraprendere.
Falla. Falla non pensando che stai provando a farla, ma osservando, realizzando che la stai facendo.
Perché Yoda e tutti quelli che lo prendono alla lettera e riescono, sostengono che “non esista provare, ma solo fare?”
Perché il tentativo, porta con sé una componente di indugio. Vale a dire che se inizio un’azione con l’intenzione di provare, dentro di me sto già pensando questo: “se fallisco almeno ci ho provato”, “se fallisco comunque era solo un tentativo”, “ci provo e vedo come va”… questi e altri, sono pensieri che portano con sé …un’energia a metà.
Se invece dici a te stessa: “lo faccio perché lo voglio!” “lo faccio, ora faccio questa cosa” il pensiero finisce lì. Non c’è una via d’uscita, segue solo l’azione.
E’ ovvio, che sia “provando” che “facendo”, comunque agirai. Ma è più probabile che la tua mente ti supporti di più se concentrata nell’azione, e non sulle possibili risultanti di questa. E la mente deve esserci alleata, se volgiamo dei risultati!
E questo ci porta diritte al punto 2.
Ad ogni azione corrisponde un effetto. Gli effetti sono l’impatto sul mondo esterno, possono essere quantificabili e solitamente è lì che portiamo la nostra attenzione: sui risultati, sui numeri, sul giudizio esterno di chi ci vede cambiare. Ci chiediamo: “perchè lo voglio fare?” “lo voglio davvero?” “e se non funziona?”, “E cosa mi porta poi, se non ci guadagno qualcosa?” ecc..Questi pensieri sono giudizi, molto forti, che ci limitano e bloccano.
Le nostre azioni, soprattutto hanno un effetto su noi stesse. “Che cosa provo mentre faccio ciò che faccio?”. Questa è la vera domanda che ti devi porre quando intraprendi un’azione. Questa domanda non ha niente a che fare col giudizio, col resoconto, con il riscontro degli altri, ma ti porta dritta al tuo cuore, al contatto con te stessa.
Conta tantissimo, sopra ogni cosa, come ti senti nel fare quello che da tanto tempo avresti voluto iniziare o creare.
Questi sono i primi due punti del mio corso “buoni propositi 2016”, in partenza a fine Gennaio: quattro incontri, in un piccolo gruppo di donne, per definire, intraprendere e consolidare qualsiasi decisione o cambiamento tu voglia per l’anno che sta arrivando e non trovarti più con mille idee, tante iniziate e altrettante lasciate andare.
Presenterò il corso in 3 aperitivi conviviali, trovi le date e il link per partecipare all’aperitivo nel mio prossimo post.
Continua a seguirmi,
a presto!
Emanuela
Lascia un commento