Immagina una meravigliosa giornata settembrina, incontri un amica per un caffè, avete una mezz’ora di relax, senza pensieri di sorta.
Lei inizia a raccontarti che è infuriata con la vicina, perché una notte si e una no si mette a spostare i mobili di casa e lei non riesce a dormire, inoltre ha un terribile mal di schiena, si sente una vecchia, tanto più ora che suo figlio adolescente è pieno di casini, poi il tempo schifoso che c’è stato nei giorni scorsi le ha fatto venire il raffreddore e in ultimo preferirebbe mille volte rimanere con te a chiacchierare al bar piuttosto che tornare in ufficio coi suoi colleghi di m….
Quanta voglia hai di restare con lei, anche solo un minuto di più?
Ora ho un’altra domanda, molto personale, la risposta resta tra noi due:
Quante volte hai accalappiato qualcuno per buttargli addosso tutte le tue frustrazioni? Magari non l’amica al bar, ma che ne dici del tuo compagno che rientra la sera dal lavoro?
Lo sai tu.
E’ tutto normale. Non c’è niente di sbagliato in te. Tutti si lamentano un po’ di tanto in tanto. E’ un’abitudine.
La domanda da farsi è: a cosa serve?
Premetto che c’è una bella differenza tra il lamentarsi e l’esprimere le proprie difficoltà agli amici, al proprio partner, ai genitori. Parleremo del saper chiedere aiuto in un altro post.
Oggi ci concentriamo sulla differenza sostanziale che c’è tra il lamentarsi sistematicamente per ogni cosa che ci accade e l’iniziare a ragionare sul da farsi rispetto a ciò che ci accade.
Imparare a distinguere questa differenza e coltivare il secondo atteggiamento piuttosto che perpetrare il primo, ci permette progressivamente di abituarci alla fatica e alle sfide della vita in un modo più responsabile e pieno, che diventa automaticamente anche meno faticoso.
Prima si inizia, meglio è!
Prova a pensare come stai oggi, con il tuo fardello “lamentale” di fatiche, problemi, difficoltà e acciacchi.
Quanti anni hai? 30? 40? 50? Quanta vita hai davanti? Non è un po’ troppa per affrontarla così?!
Attenta, non sto dicendo che tu non abbia delle difficoltà, delle responsabilità, scadenze, forse dei dolori che porti dentro senza dirli a nessuno. Tutto questo è sacrosanto e indiscutibile.
Qui ci concentriamo su alcuni aspetti della tua quotidianità sui quali tu possa direttamente intervenire, nel modo di percepirli e quindi di affrontarli.
Quindi: togli di mezzo i vicini, togli il tempo, togli l’inquinamento e la maleducazione degli altri, togli il freddo, il caldo la pioggia e il paciugo quando nevica a Milano, togli il troppo lavoro o il niente lavoro, togli il raffreddore, le mestruazioni e l’emicrania (dovresti aver fatto la pace ormai con questi fatti), togli la cellulite, i tacchi che “devi” portare, togli i bambini che urlano, le cacche di cane per strada, togli tutto quello che non puoi modificare direttamente.
Ah! Togli anche il carattere delle persone che ti circondano. Quello è. Prima lo accetti meglio vivi.
Togliendo quei pesi superflui dai tuoi pensieri e dai tuoi discorsi, come immagini di poterti sentire?
Te lo dico io:
Imparare a togliere quei pesi, progressivamente, ti restituisce forza, leggerezza nel pensiero, un’espressione più serena, e quindi bellezza, e finalmente le risorse mentali per modificare quegli aspetti della vita sui quali invece sei direttamente coinvolta.
Mettiamo che tu ti trascini di sotto i piedi l’ombra della sottile arte della lagnanza, da quanto, 1, 3, 5, 10 anni?..Ora immagina che dopo un anno di questo nuovo atteggiamento, tu debba sopportare almeno il 30% per cento in meno delle rotture di palle che ti eri creata. Come ti sentiresti?
Non vale forse la pena provare?
Quindi, la risposta alla domanda di prima è:
Non serve lamentarsi. Serve ragionare sulle difficoltà reali per risolverle. Il resto è spazzatura mentale che ti limita e blocca dall’esprimere i tuoi veri bisogni, a te stessa e agli altri.
Oggi, inizia a non lamentarti (con te stessa e con gli altri) di tutte quelle cose e situazioni di cui non sei direttamente responsabile.
Fra 3 settimane circa, scrivimi per farmi sapere come sta andando. O, se nel frattempo hai dubbi, scrivimi subito.
Segue…se smetti di preoccuparti, inizi ad agire.
A presto!
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